Giovani e comportamenti responsabili
A Cavigliano e Verscio bilancio positivo per il progetto educativo avviato d’intesa con Pro Juventute
D.L.
TI-PRESS FOTO Bruno Caverzasio
Fabrizio Garbani Nerini
Dall’estate 2010 i Comuni di Cavigliano e Verscio (Tegna, anch’esso invitato, purtroppo ha rifiutato) hanno iniziato un’attività educativa in collaborazione con Pro Juventute Svizzera italiana a favore dei giovani del Pedemonte. Preso atto dell’assenza di infrastrutture adatte a loro, e preoccupati per alcuni episodi di maleducazione e piccoli vandalismi, gli Esecutivi comunali hanno deciso di affidarsi alla collaborazione di professionisti per avviare un progetto pilota di “educazione di strada”.
In altre parole degli educatori di Pro Juventute frequentano regolarmente il territorio, conoscono i ragazzi, parlano con loro ed organizzano alcune attività, superando le diffidenze reciproche tra adulti e adolescenti. Inizialmente era stato anche lanciato un sondaggio tra la popolazione per capire come è sentita la tematica della presenza dei giovani nei luoghi pubblici.
Che bilancio trarre da questa esperienza, ad un anno di distanza? Abbiamo girato la domanda al sindaco di Cavigliano, Fabrizio Garbani Nerini.
« Le prime impressioni sono positive. Gli educatori di Pro Juventute hanno preso molto a cuore l’incarico e sono riusciti a creare delle buone relazioni. Non è comunque un compito facile, perché a seconda dell’età e della personalità dei vari ragazzi vi sono reazioni diverse. La fiducia tra gli educatori ed i ragazzi è una premessa indispensabile. Nell’ultima riunione abbiamo ad esempio appreso con piacere che in occasione delle attività in presenza degli educatori, nella palestra comunale di Cavigliano o nel salone comunale di Verscio, i ragazzi evitano il consumo di alcol e canapa. Il Municipio non impone nulla di particolare agli educatori, che meritano una giusta libertà di manovra. Un momento interessante è stato anche l’incontro tra alcuni ragazzi ed i Municipi dei due Comuni, durante il quale si sono esposte le rispettive aspettative. Occorre in ogni caso sottolineare che la nostra rimane una realtà abbastanza tranquilla, per cui gravi problemi di ordine pubblico sono l’eccezione e non la regola ».
L’attenzione al mondo giovanile in questi ultimi anni si è molto accentuata. A Cavigliano ci saranno altre iniziative a favore degli adolescenti, che favoriscano il coinvolgimento, l’aggregazione e la crescita sociale dei giovani della comunità?
« Da quest’anno abbiamo accolto l’invito dei nostri vicini di Verscio a partecipare all’incontro con i diciottenni (pure in questo caso Tegna ha purtroppo rifiutato). Inoltre è intenzione del Municipio proseguire il progetto con Pro Juventute, anche se prima di pronunciarci definitivamente attendiamo dall’associazione il programma di lavoro per il periodo aprile – dicembre 2011 ».
I giovani lamentano anche la mancanza di collegamenti pubblici con la Città. Vi siete attivati in questa direzione?
« Abbiamo avuto vari contatti con le Fart e negli ultimi anni qualche progresso è stato registrato (ad esempio con il treno che rientra a tarda ora durante i weekend). Restano tuttavia alcuni problemi, come l’assenza di un treno che permetta agli studenti di essere nel luganese verso le 8 al mattino senza dovere partire alle 6 dalle Tre Terre. È soprattutto una questione finanziaria: se il Cantone (o i Comuni, ma questo è impossibile viste le risorse limitate) non copre i costi del servizio pubblico, le Fart non possono estendere l’offerta ».
Per combattere il disagio giovanile si sa, occorrono anche strutture. Nelle Terre di Pedemonte crede ci sia spazio per un Centro giovanile?
« Lo studio in corso per l’aggregazione del Pedemonte prevede a medio termine la realizzazione di un centro. Più a breve termine si può pensare ad una soluzione “spartana”, nel senso di trovare dei locali provvisori. Da parte dei ragazzi (fascia d’età 14-17 circa) è stata avanzata questa richiesta, ed insieme all’educatore di Pro Juventute si stanno attivando alla ricerca di soluzioni sul territorio da presentare alle autorità, che a loro volta valuteranno alcune opzioni. Evidentemente la messa a disposizione di spazi è subordinata alla presenza dell’educatore e a qualche regola di comportamento da rispettare ».
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