Villa Fischer, demolizione

Tegna, inoltrata la domanda. Lascerà il posto alla nuova scuola
D.L.
Presto sarà solo un ricordo
Villa Fischer, l’ex dimora di lusso situata nella campagna di Tegna, ha i giorni contati.
Lo stabile, infatti, è oggetto di una domanda di demolizione (affissa all’albo) da parte del Comune di Tegna. L’istante, come noto, intende realizzare, sulle ceneri della vecchia costruzione, la nuova sede delle Scuole elementari del paese.
Ad inizio dicembre, come qualcuno forse ricorderà, nel corso di una serata aperta al pubblico il Municipio e gli architetti vincitori del concorso per l’edificazione del nuovo stabile scolastico (Nicola Baserga e Christian Mozzetti, autori del progetto “Allangolo”) avevano illustrato, in grandi linee, il progetto scelto. Lo stesso Esecutivo, quella sera, aveva pure lasciato intendere che, nei mesi seguenti, avrebbe provveduto ad organizzare un secondo incontro con la popolazione, al fine di presentare l’iter dettagliato che porterà alla costruzione dell’opera.
Le operazioni di demolizione, i cui costi saranno chiaramente a carico del Comune, inizieranno non appena scaduti i termini per l’inoltro di eventuali opposizioni.
Un precedente ‘scottante’
La tormentata storia di Villa Fischer è probabilmente giunta al capolinea. Non è comunque la prima volta che, in paese, si parla della demolizione di questa signorile dimora. Il 31 gennaio del 2005, un gruppo spontaneo di cittadini, fermamente deciso ad opporsi ai piani dell’Esecutivo, depositò in Cancelleria un’iniziativa popolare denominata “ Per il mantenimento e la ristrutturazione della villa ex Fischer-Gerling in scuola elementare del Comune di Tegna ”. Raccolse 129 adesioni e portò, dopo un laborioso tira e molla a suon di ricorsi, i cittadini al voto.
Dalle urne, però, nel 2007 uscì un verdetto chiaro: la villa andava (in buona parte) demolita, come deciso dall’allora Municipio. A quel punto, quando tutto sembrava ben incanalato, da Bellinzona giunse un “altolà”. Il progetto, in pratica, venne “congelato” dal Cantone in attesa di conoscere gli indirizzi dello studio aggregativo del Pedemonte (con la conferma delle tre sedi scolastiche, una per paese), e ripreso con il cambio di legislatura. A distanza di qualche anno, comunque, non v’è ragione di credere che un nuovo inghippo possa, stavolta, fermare le ruspe...
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