Rastegnastampa
sabato, febbraio 19, 2011
  Tegna: ‘Contributo vergognoso Aspettiamo fatti e non parole!’



TI-PRESS ARCHIVIO A queste condizioni è ‘no’!

« In questi termini la fusione non s’ha da fare! Né domani né mai! » Il Municipio della “promessa sposa” tegnese si oppone fermamente al progetto di aggregazione delle Terre di Pedemonte così come presentato. Lo si sapeva da tempo, non è una novità e non fa scalpore. Lo ha tuttavia voluto ribadire ieri, in una circolare informativa inviata a tutti i fuochi del paese. Il “no” dell’Esecutivo, oggi come nel 2002 ( all’epoca del primo tentativo malamente naufragato, ndr ), è dettato da ragioni prettamente di ordine finanziario. Gli aiuti assicurati dal Cantone quale misura di accompagnamento, a detta dei municipali, sono insufficienti a conferire credibilità al progetto di unione amministrativa con Cavigliano e Verscio. Motivo per cui, non si fanno concessioni.

A fine novembre, ricorda il testo, è stato presentato alla Commissione di studio per l’aggregazione l’impegno finanziario del Consiglio di Stato. Trattasi di un contributo di 2 milioni di franchi, accompagnato dall’impegno a voler calcolare il contributo di livellamento, per i primi quattro anni, sulla base dei dati dei tre singoli Comuni, con un vantaggio per Comune unico valutato in circa 230 mila franchi annuali (per complessivi 920 mila circa). Ma, rileva ancora il comunicato, « il mantenimento del contributo di livellamento non può essere calcolato come un contributo cantonale a favore del futuro ente in quanto è unicamente un mancato svantaggio immediato . Infatti, per quattro anni, ci sarà il mantenimento della situazione attuale, poi il nuovo Comune verrà penalizzato di circa 230 mila franchi annui ».

Anche se le trattative con Bellinzona per ottenere maggior sostegno non sono ancora del tutto concluse, « il Municipio di Tegna considera l’offerta di contributo cantonale vergognosa e inaccettabile (vedasi al riguardo i finanziamenti che hanno ricevuto aggregazioni a noi vicine come pure il fatto che si riceva molto meno di quanto si sarebbe percepito nel 2002 )». E, ancora: « Quanto proposto dal Cantone non garantisce al futuro Comune alcuna progettualità. Ricordiamo che il progetto di Studio quasi definitivo prevede investimenti prioritari dell’ordine di circa 23 milioni . Per i motivi espressi in precedenza, l’Esecutivo ha chiesto, di recente, il congelamento immediato dello Studio, « così da informare i cittadini su quanto sta accadendo e nella speranza di riuscire a fare pressioni sul Cantone» . Il discorso resta dunque sospeso sino a quando da Bellinzona non giungerà un’offerta accettabile.

Conclusione: « Dal Cantone ci aspettiamo garanzie e non promesse, da Bellinzona aspettiamo fatti e non parole! » – ammonisce con furore l’Esecutivo. Da qui il “no” secco, senza se e senza ma.
 
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