Rastegnastampa
sabato, gennaio 29, 2011
  Ciclopista, si pedala sul posto

Terre di Pedemonte, dopo anni il completamento è ancora al palo. Colpe e auspici
D.L.

Danilo Ceroni


TI-PRESS ARCHIVIO FOTO Presto ultimata?

Sono ancora fermi i lavori per il completamento della pista ciclabile delle Terre di Pedemonte. Il progetto, lo ricordiamo, prevede ancora la costruzione di un tratto di poche centinaia di metri, necessario a completare un’opera che si snoda dalla passerella sulla Melezza, in territorio di Tegna, fino alla zona del Ponte dei Cavalli (Cavigliano). Ma da oltre un anno non avanza. Il motivo? A tutt’oggi si attende che la Sezione enti locali si pronunci sul “no” del Comune di Tegna all’assegnazione del mandato al Consorzio Atvc. Quest’ultimo, come noto, dopo il suo scioglimento (con la nascita del Consorzio depurazione acque del Verbano, c’è stato il passaggio di testimone) avrebbe dovuto continuare ad esistere unicamente allo scopo di portare a termine il cantiere della pista per le biciclette. I Legislativi di Verscio e Cavigliano si erano detti d’accordo di “mantenerlo in vita” sino alla consegna dell’opera. Tegna, invece, visti i problemi sorti attorno alla vecchia amministrazione dell’ente (grane che avevano portato anche all’intervento del governo ticinese), in pratica aveva chiuso la porta in faccia all’idea. Altro ostacolo da rimuovere, quello dei costi. Ai tegnesi l’idea di sborsare denaro per ultimare un tratto (poche centinaia di metri tra il Campo dello Zandone e la cantonale) che, a loro modo di vedere, non ricopre alcun interesse cicloturistico, non piace.

Nel mese di settembre dello scorso anno – dopo che in aprile rappresentanti dell’Esecutivo di Verscio e Cavigliano si erano incontrati con il consigliere di Stato Marco Borradori – il Municipio di Cavigliano ha sollecitato una decisione da parte degli Enti locali, chiamati a decidere sull’obiezione sollevata da Tegna.

Domanda più che legittima, a questo punto: si arriverà mai a vedere la fine di questo “tormentone”?

« È dal 1993 che questo progetto di ciclopista, stancamente, si trascina, è lecito dubitarne – spiega Danilo Ceroni, vicesindaco di Cavigliano –. Quando sono entrato a far parte dell’Esecutivo, 7 anni fa, scherzosamente ho detto ai colleghi: vedrete, sarà conclusa prima la galleria Vedeggio-Cassarate della nostra pista ciclabile. Ho paura che ciò si avveri... Purtroppo non c’è molto da ridere: quest’eterna incompiuta è già costata al contribuente uno sproposito solo in termini di progettazione (parliamo di un importo di alcune centinaia di migliaia di franchi per circa 3 km lineari!), con altre spese lievitate a dismisura. Credo sia finalmente ora di arrivarne a una».

Di chi è la colpa, secondo lei?

« A livello di dirigenza, il Consorzio Atvc ha attraversato anni davvero difficili. Nel 1998, le cose sembravano incanalate nella giusta direzione. Poi tutto ha nuovamente cominciato a scricchiolare ».

Come se non bastavano i problemi “interni” all’ente, ora ci si sono messi pure i Comuni...»

« Purtroppo è così. Cavigliano e Verscio hanno sempre pagato la loro quota parte, anche quando si trattava di finanziare opere realizzate in territorio di Tegna. Ora, però, questi ultimi non intendono darci una mano . Questo potrebbe avere ricadute negative anche sul progetto aggregativo in corso, perché la fiducia verso i “cugini” scema inesorabilmente. Così facendo si alimenta infatti il malcontento verso la fusione a Cavigliano e Verscio. Bisogna comunque far capire alla gente che l’aggregazione non deve avere semplicemente un tornaconto economico. Senza l’unione delle forze, infatti, certe opere sono impossibili da realizzare».

E adesso, quali scenari si aprono?

« Mi auguro che il Cantone si pronunci e lo faccia in fretta (magari con le votazioni cantonali di aprile qualche cosa cambierà...), senza attendere l’esito del progetto aggregativo. Con quanto è stato speso per progettare questa pista, sarebbe assurdo pensare di non finire i lavori»!

E nella peggiore delle ipotesi?

« Si aprono tre scenari, a mio avviso. Primo, l’opera resta monca, cioè in questo stato. Secondo, Cavigliano e Verscio, da soli, portano a compimento il tracciato; terzo, Cavigliano si arrangia come può, facendo capo alle sole proprie forze. Per ora siamo in attesa. Sulla carta i piani della pista ciclabile sono pronti».

Ragioniamo da ottimisti, invece di gufare...

« Se arriva l’ok da Bellinzona, spero che in 2 anni il tracciato ciclopedonale sia completamente percorribile ».

Chi ama la bicicletta (e non solo), prenda nota.
 
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