TEGNA, PERCHÉ IL MUNICIPIO MERITA COMPLETO SOSTEGNO
TRIBUNA LIBERA
FRANCO ROSSI *
È notizia recente la mancata destituzione, da parte del Consiglio di Stato, dei nostri rappresentanti Marco Mina e Marco Rieder in seno alla Commissione di studio per l'aggregazione nelle Terre di Pedemonte. È più che normale, a mente nostra, che il Governo - respingendo la richiesta del Municipio di Tegna - affermi di non avere nulla da rimproverare loro! I due delegati, infatti, hanno assecondato senza battere ciglio gli auspici del capo del Dipartimento: ossia, che fossero limitati al minimo i desiderata del nostro Comune. Di conseguenza, le rivendicazioni formulate per Tegna sono state a dir poco ridicole e dal costo irrisorio, e non portano alcun beneficio per la comunità. Leggere per credere: riqualifica della zona Saleggi, già ora ampiamente inserita nelle Zone di protezione, edificazione della nuova scuola - operazione già decollata ed interamente a carico dei contribuenti di Tegna -, Ostello per la gioventù allo stand di tiro di Ponte Brolla (e quando verrà smantellato?) nonché, ciliegina sulla torta, un Centro giovani - per Tre Terre, Centovalli e Onsernone - nel prefabbricato ora adibito a sede scolastica, quindi nelle immediate vicinanze della scuola dell'infanzia. Dei veri temi dai quali dipende il miglioramento del tenore di vita nel nostro Comune - parcheggi, infrastrutture mancanti, eccetera - neanche l'ombra.
Nella sua ultima lettera, il Governo cantonale tenta poi di imputare all'attuale Municipio il ritardo nella presentazione dei conti, per gli anni dal 2005 al 2009; ma questo Esecutivo, entrato in carica soltanto nel 2008, non ha responsabilità per quel disastro amministrativo. I veri responsabili, secondo una scala gerarchica, sono e rimangono: il Consiglio di Stato, la Sezione enti locali, il Municipio precedente - guidato dal sindaco Michela Rauch -, la Commissione Gestione e la maggioranza del Consiglio Comunale in carica nel periodo 2004/2008. Siamo perfettamente d'accordo con il Governo che i ritardi accumulati siano un «unicum a livello cantonale»; tuttavia, le mancate verifiche e la latitanza degli organi di controllo andranno citati negli annali, come modelli di inettitudine e negligenza, da assolutamente non imitare. In proposito, va poi aggiunto che membri del nostro attuale Gruppo - già nel 2007 - si erano fatti promotori di un'istanza di commissariamento nei confronti delle autorità comunali dell'epoca: quella nostra denuncia verteva soprattutto sui ritardi nella presentazione dei conti e sulla disastrosa conduzione amministrativa. Naturalmente, Enti locali e Consiglio di Stato respinsero l'istanza con decisione inappellabile, ergendosi a «Santi in Paradiso» dell'amministrazione e tacciando i sottoscritti di litigiosità e mancanza di collegialità. All'insediamento dell'attuale Municipio, però, ecco il profilarsi delle prime magagne: Cancelleria completamente alla deriva e conti interamente da rifare, con 80 mila franchi - che non basteranno - concessi dal Consiglio Comunale per la sola rielaborazione dei conti.
Di che pensare, insomma, che questo dissesto amministrativo - segnalato a più riprese dal nostro gruppo e largamente avallato dalla Sezione enti locali, che in precedenza non è mai intervenuta - possa venire ascritto all'urgenza di elaborare il progetto aggregativo, in modo da non lasciar trasparire la maggiore forza finanziaria del nostro Comune. A comprova di ciò vi è pure l'esito dei ricorsi di alcuni cittadini - naturalmente respinti da Bellinzona - contro l'aumento fuorilegge del moltiplicatore d'imposta, avvenuto sebbene Tegna avesse un capitale superiore al doppio del gettito fiscale. È lapalissiano che, in caso di votazione consultiva per l'aggregazione, il risultato sia tutt'altro che scontato se un Comune si presenta con un moltiplicatore d'imposta pari al 70% o inferiore... Ribadiamo quindi, in conclusione, il nostro incondizionato sostegno all'attuale Municipio per quanto concerne la destituzione dei due delegati. Nel caso in cui il Consiglio di Stato non dovesse rivedere la sua decisione, è auspicabile che il nostro Esecutivo si autoescluda dal progetto aggregativo e si allinei così ai Comuni del Bellinzonese, rifiutando ogni ricatto, ultimatum e diktat.
* Capogruppo «Primavera 2008»
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