Terre di Pedemonte, trasporti ‘sicuri e logici’?
La regione, 05.02.2010
Yasar Ravi interroga il CdS sul tragitto casa-scuola
Sono «sicuri e logici» i trasporti per gli allievi delle scuole secondarie delle Terre di Pedemonte (Cavigliano, Verscio, Tegna e Ponte Brolla, frazione di Locarno)? Lo chiede, con un’elaborata interrogazione al governo, il deputato Ppd Yasar Ravi.
Ravi fa una lunga premessa ricordando che per il trasporto alle scuole secondarie dei comuni indicati l’Ufficio della refezione e dei trasporti scolastici ha imposto diversi tragitti: il mattino in treno (doppia motrice) dal relativo comune di residenza fino alla stazione di Sant’Antonio, poi in bus fino a Losone (25-30 minuti in totale); a mezzogiorno col bus della scuola fino ai relativi comuni (12-15 minuti); il pomeriggio col bus da casa fino a scuola (12-15 minuti); e la sera col bus dalla scuola alla stazione di Sant’Antonio, poi col treno (doppia motrice) fino ai relativi comuni di residenza (25-30 minuti). Uno scenario in cui emergono delle problematiche: i ragazzi non sono controllati nell’attesa del treno alle stazioni (tranne qualche volta a Sant’Antonio); i binari doppi di Verscio e Cavigliano, il marciapiede stretto fra i due binari e la calca dei ragazzi «costituiscono senza dubbio un pericolo»; e l’uscita a piedi da Sant’Antonio «è emblematica poiché la massa di ragazzi, a causa di un lungo cantiere, si trova direttamente sulla strada, senza visuale e senza marciapiede». Un Gruppo genitori, nota Ravi, «aveva già espresso perplessità», e «all’interno del treno sono già avvenuti incontri di pugilato fra gli allievi, senza che nessuno intervenisse».
In ragione di tutto ciò il deputato chiede perché il mattino e la sera ai ragazzi è stato imposto un tragitto più lungo e complicato (e se vi siano alternative); se corrisponda al vero che nel treno diversi ragazzi devono stare in piedi per mancanza di posti; se non ritenga il governo che la variante bus+treno sia esposta a maggiori pericoli di incidenti; su chi ricada la responsabilità in caso di incidenti o infortuni nel treno, durante il trasporto o alle stazioni; come vengono sorvegliati gli spostamenti fra la stazione e il bus; se è vero che l’anno scorso durante un litigio un ragazzo è andato a cozzare contro un treno e «solo per miracolo» non è successo nulla; se è vero che a dicembre, per una mancata coincidenza, i ragazzi sono stati a zonzo per 45 minuti nella stazione sotterranea di Sant’Antonio; se i Comuni sono stati interpellati, e qual è stato il loro parere sulla variante bus+treno.
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